Il Conto Termico 3.0, che entrerà in vigore il 25 dicembre 2025, è il meccanismo nazionale di incentivazione per interventi di piccole dimensioni finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica negli edifici e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il GSE pubblicherà le regole applicative e aggiornerà la piattaforma per l’invio delle domande entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Decreto MASE.
Chi può accedere agli incentivi
Possono presentare domanda le amministrazioni pubbliche, i loro consorzi, enti pubblici economici, cooperative di abitanti, società in house e enti del terzo settore. Per quanto riguarda i soggetti privati, possono accedere per interventi su edifici del settore terziario (uffici, negozi, ristoranti, alberghi) e, solo per gli interventi relativi alle fonti rinnovabili termiche, anche per edifici residenziali (abitazioni, condomini).
Modalità di accesso: diretto o con prenotazione
Esistono due modalità alternative di accesso: l’accesso diretto, con domanda da presentare entro 90 giorni dalla conclusione dell’intervento, e la prenotazione (riservata alle amministrazioni pubbliche), che consente di trasmettere al GSE una scheda-domanda a preventivo. Per le imprese private è obbligatoria una richiesta preliminare prima dell’avvio dei lavori. È prevista una procedura semplificata per interventi fino a 35 kW o 50 metri quadri di pannelli solari, tramite il catalogo degli apparecchi domestici GSE.
Interventi ammissibili per l’efficienza energetica (Titolo II)
Sono incentivati interventi su edifici esistenti dotati di impianto di climatizzazione, tra cui: isolamento termico delle superfici opache, sostituzione di infissi e chiusure trasparenti, installazione di sistemi di schermatura solare, trasformazione in edifici a energia quasi zero, sostituzione di sistemi di illuminazione, building automation, installazione di colonnine per ricarica veicoli elettrici e impianti fotovoltaici (questi ultimi due solo se abbinati a pompe di calore elettriche).
Interventi per energie rinnovabili termiche (Titolo III)
Sono incentivati interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con: pompe di calore elettriche o a gas, sistemi ibridi o bivalenti, generatori alimentati a biomassa, impianti solari termici, scaldacqua a pompa di calore, allaccio a teleriscaldamento efficiente, e microcogenerazione da fonti rinnovabili. Gli interventi possono riguardare anche il riscaldamento di serre, fabbricati rurali, processi produttivi, piscine e centri benessere.
Requisiti specifici per le imprese
Per le imprese, gli interventi di efficienza energetica devono garantire una riduzione della domanda di energia primaria di almeno il 10% (20% per multi-intervento) certificata tramite APE. Non sono ammessi apparecchi alimentati a combustibili fossili, compreso il gas naturale. Le aziende agricole e forestali possono beneficiare anche dell’installazione ex novo di impianti a biomassa per serre e fabbricati rurali.
Entità del contributo e intensità degli incentivi
Il contributo è a fondo perduto fino al 65% delle spese sostenute. Per edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti, edifici scolastici e strutture sanitarie pubbliche, l’incentivo arriva al 100% delle spese ammissibili. Per le imprese private, l’intensità è limitata al 25% (30% per multi-intervento) per efficienza energetica e 45% per rinnovabili termiche, con maggiorazioni per piccole e medie imprese, interventi nel Sud Italia e miglioramenti prestazionali significativi. Il limite massimo è di 30 milioni di euro per singola impresa e intervento.
Modalità di erogazione
Per i soggetti privati, se l’incentivo totale è fino a 15.000 euro, l’erogazione avviene in un’unica rata. Oltre tale soglia, l’erogazione è frazionata in rate annuali costanti per una durata da 2 a 5 anni a seconda della tipologia e dimensione dell’intervento. Le amministrazioni pubbliche che optano per la prenotazione possono richiedere acconti, rate intermedie e saldo, mentre in accesso diretto ricevono l’incentivo in un’unica rata.
Cumulabilità e vincoli
Gli incentivi sono riconosciuti solo per interventi che non beneficiano di altri incentivi statali, ad eccezione di fondi di garanzia, fondi di rotazione e contributi in conto interesse. Per gli edifici pubblici è possibile cumulare gli incentivi fino al 100% delle spese ammissibili. Gli interventi devono mantenere i requisiti per 5 anni successivi all’ultima rata di erogazione. È possibile accedere tramite ESCO o comunità energetiche.
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Lo Studio RCG è a disposizione per eventuali approfondimenti.